Behrang ha iniziato a studiare musica all’età di 4 anni alla Scuola di Musica di Fiesole. Quando suonava nella OM avvertiva una libertà unica, motivata dall’atteggiamento di Abbado che lasciava piena libertà ai musicisti, purché i risultati fossero eccellenti. Behrang incontrò Abbado nel 2004 e ricorda ancora con precisione la prima prova; era carico di aspettative e voleva capire come Claudio potesse fare musica con le sole mani. Quandò Abbado arrivò e iniziò a dirigere, fece emergere dall’Orchestra un suono unico, mai udito prima. Tutti erano senza fiato, era come se l’orchestra fosse diventata un gigantesco strumento. Per Behrang l’OM vuol dire eccellenza e forte relazione con la musica. In questa intervista Behrang ci regala un racconto intimo della sua esperienza in OM e una bellissima riflessione sulla viola e sul rapporto strettissimo che un musicista può avere con il proprio strumento.
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"L'Orchestra Mozart è necessaria"